Capita a volte di sentirci un pò confusi o un pò giù, questo non significa che abbiamo bisogno di aiuto. Altre volte gli eventi della vita ci pongono di fronte a difficoltà da affrontare, da un esame ad un cambiamento di lavoro, che rientrano tra gli eventi normali della vita stessa.
Queste sono situazioni che la persona può affrontare da sola, anche un lutto o una malattia fanno parte della vita. Quindi perché chiedere aiuto? Succede che alcuni eventi “naturali” richiedano una ristrutturazione della vita stessa, che in situazioni normali ci sentiamo di affrontare.
Alcuni pensano di essere un” pò psicologi”, altri pensano “non serve”, altri ancora “perché andare dallo psicologo?” quando posso parlare con gli amici , altri ancora pensano che ci vanno solo i “matti”. Allora quando e perché andare? I motivi sono vari a partire da un malessere psicologico, da un sintomo o semplicemente per il desiderio di migliorarsi per accrescere le proprie capacità personali ed il proprio benessere psicofisico.
Nella pratica clinica spesso le persone chiedono aiuto al professionista in seguito ad una condizione depressiva, ad un attacco di panico, ad una crisi d’ansia o in seguito ad un periodo stressante. Anche i familiari possono inviare la persona perché sentono che il parente non sta bene, molto spesso è il medico a consigliare al paziente di fare un percorso psicoterapico.
Spesso ci si reca dallo psicologo per non ripetere sempre gli stessi errori in campo sentimentale (scelta sbagliata del partner e riemergere le stesse problematiche della relazione precedente, nonché dipendenza affettiva). Altre volte per conoscere le proprie potenzialità e affrontare un percorso di crescita personale o per definire degli obiettivi da raggiungere.
Si chiede aiuto per superare un momento difficile della propria vita, un lutto, un divorzio ma anche una maternità o la menopausa o quando un figlio si sposa e se ne va di casa.
Ma a chi rivolgersi? Ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta?
Lo psicologo dopo una laurea di 5 anni compie un tirocinio di un anno, effettuato con la supervisione di un professionista, al fine di superare l’esame di Stato necessario all’iscrizione all’Ordine degli Psicologi. Dopo questi passaggi si può iscrivere al Consiglio Regionale degli Psicologi il quale abilita lo psicologo all’esercizio della professione.
Lo psicologo è tenuto a rispettare un codice deontologico e ad aggiornare continuamente la formazione. Esercita una professione con finalità sanitarie cioè di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione oltre ad attività di ricerca e didattica nell’ambito della psicologia.
Quindi è abilitato per la prevenzione del disagio e la salute della salute psicologica , alla patologia cioè la cura dei disturbi mentali. Lo psicologo non essendo né medico né psicoterapeuta non può né somministrare farmaci e né intervenire con una psicoterapia.
Quindi lo Psicologo utilizza il colloquio psicologico nonché i test per migliorare il benessere senza farmaci e senza psicoterapia. Lo psicoterapeuta invece è laureato in Psicologia o in Medicina e dopo intraprende una specializzazione di almeno 4 anni . In genere lo psicoterapeuta all’interno della formazione della propria scuola, ma non è obbligatorio per tutte, compie un percorso di terapia personale finalizzata alla risoluzione di propri conflitti irrisolti e per acquisire maggiori competenze professionali.