Ricollegandoci all’articolo scritto precedentemente riguardo ai figli adolescenti, oltre a sapere cosa tecnicamente succede a livello neurofisiologico, ci si domanda cosa fare in concreto con il figlio che cresce e si ribella? Durante l‘adolescenza molti genitori entrano in crisi, si domandano perché i figli sono sempre arrabbiati o scontenti, perché si ribellano a tutto e a tutti, perché interrompono di parlare con i genitori…fino a prima di questa fase sembravano “angioletti”.
Per trasformare quella che può sembrare una guerra fredda serve l’impegno da entrambe le parti, figli e genitori devono essere disposti a cambiare ruoli ed atteggiamenti. I genitori si domandano se sono stati troppo presenti, o al contrario troppo assenti se li hanno viziati troppo , altri pensano che è meglio andare dallo psicologo. Ma cosa serve realmente? Serve lasciare le vecchie abitudini e trovare insieme al figlio nuove strade. E’ importante che il giovane abbia dei riferimenti nuovi da usare come guida, per esempio immaginandosi nel futuro, realizzando un progetto o seguendo una passione. Quando gli adolescenti non trovano simili immagini possono sviluppare o una rabbia estrema o una depressione.
Quindi l’intervento dei genitori è quello di aiutare il figlio a ritrovare queste immagini e prospettive che siano proprie del figlio e NON del genitore.
E’ molto controproducente spingere i ragazzi a fare delle scelte che non coincidono con i loro interessi e le loro caratteristiche come le scuole che non piacciono, aspettative eccessive e progetti a lungo termine.
Quindi per imparare a convivere col figlio adolescente il dialogo, le prediche, l’amicizia, la severità e tanto altro non sono più tecniche miracolose occorre essere disponibili a imparare e cambiare.